Saturday, August 02, 2008

Tic Tac

Nel tempo cerco di riversare i miei pensieri, sapendo che sono i secondi a depositarsi in fondo allo sguardo, e i minuti a sedimentarsi nel cuore.
Provo a guardare un orizzonte che non mi sembra più così definto, non so distinguere cos'è mare e cos'è cielo... non so distinguere cosa sono io e cosa mi è estraneo.
Guardando avanti voglio solo trascinare il tappeto del passato e renderlo lenzuolo del mio futuro...ma non è facile.La mente è proiettata lontano, oltre un confine che non riesco a comprendere, oltre un limite che non voglio e non riesco a vedere.
Fiducia, totale fiducia in uno sguardo che non poteva essere solo un'immagine riflessa, totale fiducia in una profondità che non ho mai avuto paura di sondare essendo pienamente luminosa e struggente, come cento albe.
Aspetto e l'orologio continua a scorrere, mentre la mia vita si ferma viscosa, impaurita da un ritmo che l'allontana dalla speranza.
Lo spazio si allarga e la mia stanza sembra infinita.
Tica tac...l'orologio va avanti, una fotografia mi illumina immensamente.
I secondi continuano a cadere nel vuoto del mio sguardo, capace solo di fissare un muro un tempo bianco, ora pieno di possibilità, di sfumature.
Lancio i miei pensieri fuori perchè dentro non posso più tenerli, soffoco, ho bisogno di vuoto, devo fare spazio, devo riorganizzare...allora aspetto che i pensieri fuggano, aspetto che il tempo passi.
Tic tac tic tac...

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