Wednesday, September 28, 2005

Morire

"La morte non è nel non poter comunicare, ma nel non poter essere più compresi"

Pier Paolo Pasolini

9 Comments:

Anonymous Anonymous said...

mi chiedo..dove arriva la comprensione dell'altro? sopratutto..dove deve arrivare?
non sarebbe mgliosmettere di comprenderci e iniziare semplicemente a sentirci?

11:33 AM  
Blogger Jackie said...

il tuo sentire penso sia il mio comprendere...non pensi?

12:54 PM  
Blogger Zarathustra said...

Credo che la comprensione dell'altro anche se parziale o solamente tentata ci faccia sentire vivi, accettati.
Se compresi sentiamo meno la solitudine, quando siamo soli non abbiamo più la possibilità di capire se quello che sentiamo può essere condiviso da altre realtà e ci sentiamo morti in quanto non più capaci di definire la nostra esistenza.
Credo che la comprensione dell'altro quindi può arrivare a diversi livelli di profondità, non è questo l'importante, l'importante è che sia tentata, anche solo come sensazione, empatia.

3:12 PM  
Blogger Zarathustra said...

Spero di essere stato chiaro..
ma ho bevuto così tanto caffè che le mani corrono veloci sulla tastiera mentre il cervello è annebbiato...
scusate... ah ah ah!
Ah!

3:13 PM  
Anonymous Anonymous said...

a proposito di incomprensioni http://masteroni.braunoni.nl/hu.html (se non linka copia e incolla sulla barra indirizzi di explorer) impariamo l'inglese con bush.

who?
hu the guy in china!
who in china?
yes sir.
yasser?! i think he was in middle east not in china!

3:27 PM  
Anonymous Anonymous said...

Sono d'accordo con zarathustra, l'uomo, per quanto essere superiore e intelligente, nn è niente senza i suoi simili.Non può vivere da solo:la solitudine è una morte lenta e straziante.A questo punto però, per quanto possa la prospettiva essere triste, nn è per forza necessaria la comprensione degli altri, basterebbe anche solo qualcuno che critichi e contesti le nostre idee, ma che ci faccia così sentire vivi...

3:20 PM  
Blogger Giorgio Paterna said...

"Verrà la morte e avrà i tuoi occhi,
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla

Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti."

4:22 PM  
Anonymous Anonymous said...

La vera morte si completa nell'atto di nascere e della vera vita ci si riapproprie nel momento della morte.

W Cristo Re

1:30 AM  
Anonymous Anonymous said...

la paura è la piccola morte che porta con sè l'anullamento totale...
l'abitudine è la morte che rattoppa la tua insicurezza...
osare è la vita che si riappropria di se stessa

3:05 PM  

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