Friday, November 04, 2005

Genesi


Perchè la musica ci appassiona?
Sentendo delle note, se sono quelle giuste, ognuno di noi prova emozioni, si sente accarezzato nel profondo e forse anche un pò capito.
La musica riesce a metterci in contatto con quella umanità figlia della natura, la parte irrazionale, che noi, ancora non pronti, rifuggiamo.
Quell'alchimia non-sense che ci lega ad un suono è affascinante da sondare, diciamo che è un legame filgio di un qualcosa d'inspiegabile che anche nella mente più propriamente atea, rimane "divino".
La musica, come l'arte in generale, li vediamo pervasi da un non so che di magico, d'insondabile, di onnipotente.
Ma questo perchè?
Credo perchè qualsiasi creazione artistica nasca da una rielaborazione razionale dell'irrazionale, l'arte è un tentativo da parte di una mente di esprimere un sentimento, una sensazione, un istinto.
Tale tentativo crea in realtà qualcosa di più pieno e potente dell'opera che l'artista stesso si proponeva, cosicchè tale opera diventa filgia dell'umanità tutta, prestandosi infatti ad accogliere qualsiasi "colore" le si voglia attribuire.

10 Comments:

Anonymous Anonymous said...

?

4:16 AM  
Anonymous Anonymous said...

Perdonami, è colpa mia.

4:17 AM  
Blogger Jackie said...

come tu ben sai, divergiamo in un punto solo. Per me l'artista vero, ultimo, il vero, riesce a comprendere la rielaborazione e a giocare con essa. Solo i Grandi ci sono riusciti e difficilmente si riesce a ripetere il loro miracolo.
A volte il musicista riesce a vedere la musica che suona e dunque a comprendere la sua razionalità anche al momento della sua composizione. Pensa a Mozart, Beethoven...

2:33 PM  
Blogger Giorgio Paterna said...

"VACANZE IMMAGINARIE NELLA NUOVA CAMBOGIA!"

6:49 PM  
Blogger Zarathustra said...

Io credo che la razionalità della musica o di qualsiasi creazione artistica esista solo perchè essa è frutto di una mente razionale, quindi se volgiamo l'artista riesce a dare una propria razionalità all'irrazionale, e allora riesce a giocare con essa.
Anche il grande artista però non riesce ad andare oltre a questo, egli non riesce a comprendere pienamente ciò che ha creato perchè l'irrazionale che viene percepito dagli altri egli non è in grado di percepirlo pienamente proprio perchè non è in grado di consapevolizzare pienamente il sentimento o la sensazione che attraverso la sua opera ha tentato di esprimere.

1:38 PM  
Blogger Jackie said...

Oui, c'est claire. Ma il suo irrazionale perché non lo riesce a percepire?Per me il grande artista comprende la grandezza del sentimento che sta facendo partorire..sta li la sua grandezza.

2:14 PM  
Blogger Zarathustra said...

Non ho detto che l'artista non riesce a percepire l'irrazionale,altrimenti non ci sarebbe creazione, ho detto che non riesce a consapevolizzarlo, a comprenderlo, fino in fondo.
L'artista riesce a percepire la grandezza dell'irrazionale, è proprio tale grandezza che lo spinge a creare, ma non riesce a capirlo, proprio perchè lontano dalla sua razionalità, così lo interpreta razionalmente, ma la sua rimane un'interpretazione.
Così,come ogni interpretazione razionale, essa è destinata ad essere a sua volta interpretata dai fruitori dell'opera.

3:32 PM  
Blogger Zarathustra said...

L'interpretazione di terzi l'artista non riesce pienamente a comprenderla o prevederla.
L'artista è caratterizzato da una grande sensibilità, che è la capacità di percepire l'irrazionale e di sondarlo.
Attraverso la sua sensibilità interpreta i suoi sentimenti, creando un costrutto razionale nuovo che porta però con sè irrazionalità(ciò è causato dal fatto che l'artista non la comprende pienamente) la quale può dare quindi adito a nuove interpretazioni distinte da quella dell'artista e da lui non previste.
Nel grado, però, di comprensione e previsione dell'interpretazione di terzi si distingue secondo me il grande artista da quello mediocre.
Il grande artista riesce a dare un'interpretazione che reca con sè una fortissima carica emozionale che attinge direttamente da quel patrimonio di paure e sentimenti comuni che ci unisce in quanto uomini.

3:50 PM  
Blogger Jackie said...

Sono concorde sul fatto dell'interpretazione. Cosi' dicendo tutti, compreso il grande artista, interpretano l'opera di per se irrazionale. Quello che volevo dire era proprio che l'artista comprende e gioca con la sua intepretazione...credo che sia normale che non si riesca a percepire il senso dell'opera se non sotto chiave umana. Come tutto del resto. No?

1:41 PM  
Blogger Zarathustra said...

Credp che siamo pienamente d'accordo caro.
La creazione è proprio un gioco razionale dell'artista con l'irrazionale da lui sentito e percepito.

11:28 PM  

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