Distruzione
Per vivere in sicurezza bisogna dubitare di tutto ciò che crediamo fermo, statico.
La staticità è un'illusione.
La sicurezza non va ricercata in situazioni stabili, ma in una stabile coscienza del mutare.
La staticità è un'illusione.
La sicurezza non va ricercata in situazioni stabili, ma in una stabile coscienza del mutare.
posted by Zarathustra at 3:51 PM
13 Comments:
bella
Grazie caro
ci sto!
Più che per vivere in sicurezza, per proteggersi, almeno in parte, dal dolore e dalle delusioni. Tutto cambia, ma non credo che stabilità sia sinonimo di staticità. La stabilità è una condizione interiore; spesso porta con sè anche molto di positivo: energia, intraprendenza, fiducia, che permettono di avere la voglia e la forza per mettersi in gioco, per crescere, per migliorare (e, quindi, anche per cambiare); tutto questo può venir meno quando ci si sente sradicati e tormentati. La staticità è un'illusione, neanche molto desiderabile, ma la stabilità, nel suo significato di equilibrio e positività, può essere un'esperienza stupenda.
Scusate se rispondo solo adesso, sono tornato in Ancona, lì a Siena non abbiamo ancora internet.
Secondo me ci si può sentire sradicati solo quando si è persa la coscienza del mutare, l'esistenza stessa delle "radici", presuppone una mentalità orientata alla riceca della staticità.
L'energia, la forza di mettersi in gioco, il crescere e il migliorare sono condizioni possibili unicamente se la mentalità è proiettata al divenire,altrimenti sono solo vuote espressioni con le quali indichiamo cambiamenti superficiali.
Con questo non voglio dire che non si debba cercare una stabilità, infatti parlavo di una stabile coscienza del mutare, con la quale intendo semplicemente una condizione nella quale la vita si manifesta come continua novità, niente deve staticizzarsi nel senso che niente deve essere visto come scontato privo di ulteriore significato.
Il vedere le cose in questo modo sicuramente ci aiuta a vivere, perchè è una facile risposta al caos... ci creiamo dei punti fermi, che in realtà non esistono.
Non credo di essermi spiegato granchè bene, cercavo di sintetizzare e forse non ho detto niente, scusa.
cioè non devo cercare il contratto a tempo indeterminato ma devo passare da un part time all'altro?
un po come diceva yamamoto tsunetomo sull'essere come l'acqua, niente può resistere al suo lento erodere o alla forza delle sue mareggiate e niente può colpirla.
ne deduco che devo fare il precario a gorvovivo o altra azienda idrica.
che poi l'azienda elettrica insieme all'azienda idrica sono sempre una buona entrata ma le quattro stazioni ferroviarie sono meglio.
Esatto, eh eh.
Oppure si può fare part-time lo sguattero in qualche nave di sodomiti.
Comunque riflessione interessante...
Ciao ciao Ceri
Ciao ciao, a presto.
Massi ha detto:
Sn d'accordo...l'unico equilibrio sta nel cercare sempre nuovi equilibri...
un giorno un saggio scese dalla montagna, si accucciò e defecò.
un giovane, passando gli chiese: perchè non sei andato dietro ad un cespuglio invece di mostrare le parti del corpo della tua vulnerabilità? il saggio guardò il ragazzo e non rispose.
credo di aver capito il senso dell'aneddoto zen sul fatto che anche il saggio deve scendere dalla montagna per cagare altrimenti vive su una montagna di merda. anche il valore catartico della cagata tra l'altro.
e il fatto che c'è sempre un idiota negli aneddoti zen che fa domande del cazzo sul perchè uno caga per strada e non dietro un cespuglio. cioè fossi il saggio gli risponderei ma vaffanculo cago dove voglio, ho cagato apposta per strada per sporcarti le nike da 200 euro, giovane idiota.
invece lui, che è saggio, è sceso dalla montagna, si è liberato, almeno fino al prossimo caffè è un essere di luce, e perciò non risponde all'idiota, giustamente.
ma a monito ha lasciato una merda fumante per strada.
dicevamo?
il saggio era un elettore di forza italia che se ne sbatte degli altri perciò caga dove gli pare e casomai passerà qualcun'altro a pulire
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